“Mi sento inadeguata in certe situazioni per il mio corpo”, Rosalba
Nell'entrare in queste parole, che come puoi intuire sono delicate e complesse, vorrei partire da alcune citazioni di libri.
All'epoca inanellavo lavoretti precari, mentendo sulla mia età. Un amico della casa famiglia in cui vivevo mi aveva falsificato i documenti per farmi diventare maggiorenne. Ero senza età, avrei potuto avere quattordici come venticinque anni. Mi vestivo solo in jeans e maglietta. Avevo i capelli corti e orecchini dappertutto, pure nel naso ero esile e mi truccavo di occhi di nero. Non avevo amiche. Sembravo troppo un maschio. - Cambiare l'acqua ai fiori
Ora, essere diversa non era mai stato un problema. Essere grassa lo era stato solo qualche volta. Ma essere la migliore versione di sé significa anche guardare in faccia le proprie paure. E una delle mie è allenarmi in palestra. Mentre tutti i palestrati mi guardano e mi deridono. La sola idea mi agita e mi crea vergogna. Prego, con tutto il cuore che mi accolga un segretario fuori forma, non pretendo sia grasso. Va benissimo uno stagista con gli occhiali e con i brufoli. Mi mostrerà la palestra, io sentirò l'aria che tira, guarderò la percentuale di palestrati sorridenti e sceglierò se iscrivermi o meno. - Il peso in avanti
Ben presto la catapecchia fu piena dello sfrigolio e dell'odore di salsiccia. Nessuno disse una parola mentre il gigante si dava da fare, ma non appena ebbe fatto scivolare dall’attizzatoio le prime sei salsicce grasse, succulente e leggermente abbrustolite Dudley diede segni di irrequietezza. Lo zio disse in tono aspro: “Non toccare niente di quel che ti dà, Dudley”. Il gigante ridacchiò beffardo: “Quel ciccione di tuo figlio non ha bisogno di ingrassare ancora, non ti preoccupare”. E passò le salsicce a Harry. Il ragazzo era talmente affamato che gli parve di non aver mai assaggiato niente di così squisito. - Harry Potter e la pietra filosofale
Noi cresciamo immerse in storie che ci ripetono come ci sia un corpo giusto e un corpo sbagliato, per ogni cosa. Come ci sia il corpo adeguato per andare in palestra, per poter mangiare quel cibo se ne hai arrivare a un matrimonio. Il corpo più adatto per essere amata, per giocare con i figli, per fare carriera.
Quindi partiamo da qui.
Dal capire che sentire il nostro corpo come non adeguato per certe realtà è aimè naturale, perché è la storia che ci viene ripetuta da sempre e quindi è la storia che facciamo nostra.
Cosa possiamo fare insieme, per cambiarle (dentro e fuori)?
Prendere consapevolezza.
Perché senti che il tuo corpo è inadeguato? In quali situazioni accade? Da dove nascono questi pensieri?
E nel farlo, prova a tornare al passato: come veniva vissuto (e viene tutt’oggi) vissuto il corpo all'interno della tua famiglia. Prova a esplorare quali frasi venivano rivolte a te, sul corpo, ma anche ciò che veniva commentato degli altri. Infatti gli studi mostrano che l'effetto sul nostro rapporto con il corpo vale sia nel caso in cui il giudizio sia diretto a noi, sia anche nel caso in cui noi siamo ascoltatori passivi.
Prova inoltre ad esplorare il tuo ambiente quotidiano. Per esempio il contesto di lavoro come è, sul tema corpo?
Su questo, ti porto un piccolo pezzetto della mia vita. In passato, mi sono spesso sentita inadeguata nell’essere dietista, per il mio corpo. Pur essendo un corpo del tutto conforme e privilegiato per la società, non richiama l'immaginario del “corpo da modella”. E purtroppo in alcuni ambiti il mondo racconta che la forma del corpo dovrebbe raccontare quanto si è capaci e brave, nel proprio lavoro.
Entrare dentro le tue storie, nel corpo.
Inizia a chiederti quali di queste storie che hai riconosciuto sul corpo, senti risuonare con te e quali invece non si allineano al tuo sguardo e ai tuoi valori. Questo è ciò a cui ci dedichiamo anche nel percorso “Corpo libero”, e che puoi iniziare a fare con i doni dedicati al corpo sbirciando tra le pagine del sito.