Questa è una delle domande più importanti che nasce dopo aver preso consapevolezza di voler lasciar andare le diete. Di voler ritrovare spontaneità, leggerezza e libertà nel rapporto con il cibo e il corpo, senza timori e regole.
“Ok, io vorrei lasciar andare l’attenzione costante sul peso e ritrovare un po’ di spontaneità nel pasto. Ma devo dimagrire per salute, come faccio?”
Bene, vorrei provare a rispondere insieme a questa domanda, tanto complessa quanto preziosa e frequente nello spazio di cura.
Guardiamo alla domanda stessa un pezzetto alla volta.
"- …per salute"
Iniziamo da questa parte della domanda. Cosa significa per te salute?
Siamo abituatə a pensare alla salute come a qualcosa di fisico. Avere dei valori del sangue nella norma, avere una buona pressione, non avere dolore alle articolazioni, e così via. Ma la salute è molto di più, tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità la definisce come “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale”.
Da questo punto di vista, prendersi cura della propria salute vuol dire guardare a tutti i pezzi che la compongono: ai livelli di stress, al riposo, alle relazioni, alla soddisfazione nella propria vita, al tono dell’umore, al senso di autostima e di fiducia in sé…
Tutto questo compone la tua salute e nessun aspetto è più importante di un altro perché tutti contribuiscono, proprio come i pezzetti di un puzzle, a creare il tuo personale benessere.
E non è solo un concetto astratto. Anzi. Basti pensare ad esempio che una qualità del sonno più bassa o dei livelli di stress più alti influenzano molto il grado di infiammazione, il rischio cardiovascolare, il benessere gastro-intestinale e molto altro.
"- Devo dimagrire/cambiare il mio peso per…"
Partendo da una visione più completa e profonda di salute, vorrei adesso riflettere su questa parte della tua domanda.
Insieme abbiamo visto anche come queste risposte non dipendano dalla forza di volontà o da quanto la dieta è rigida, ma dal semplice fatto che controllare le porzioni induce quella che viene chiamata una restrizione. Che può essere sia calorica, cioè nelle calorie introdotte, che cognitiva, cioè nel pensiero di dover controllare quanto e cosa viene mangiato.
Se controllare il proprio peso porta inevitabilmente a queste sensazioni, è davvero possibile che sia la sola strada per migliorare la propria salute? E, ancor più in profondità, è davvero questo un miglioramento della propria salute?
Esiste un modo per migliorare la propria salute al di là dal peso?
Questa è una bellissima domanda. Moltə studiosə hanno provato a trovare una risposta attraverso ricerche nelle quali si migliorasse il benessere e la salute delle persone coinvolte senza agire sul peso.
Voglio condividerne uno in particolare con te, che trovo davvero interessante, ma ne esistono molti altri simili.
In questo studio, durato circa 2 anni, sono state coinvolte 78 donne tra i 30 e i 45 anni.
I punti in comune più importanti erano il fatto di rientrare nella fascia dell’obesità e di aver già sperimentato numerose diete in passato.
Le donne sono state divise in due gruppi:
il primo gruppo è stato invitato per 6 mesi a seguire una dieta ipocalorica con aumentata attività fisica, con l’obiettivo condiviso di diminuire il peso corporeo.
il secondo gruppo è stato invitato per 6 mesi a seguire un percorso mirato a ricostruire il rapporto con il cibo e il corpo, in cui allenare il senso di fame-sazietà, riconoscere i propri bisogni, scegliere liberamente qualsiasi tipo di cibo e movimento quando desiderato.
In entrambi i gruppi sono stati osservati una serie di parametri di salute all’inizio del percorso, dopo 6 mesi, dopo 1 anno e dopo 2 anni. I parametri riguardavano sia aspetti più fisici come la pressione, il colesterolo, i trigliceridi… Sia aspetti più psicologici come un rapporto equilibrato con il cibo e con il corpo, il livello di autostima, il tono dell’umore…
I risultati hanno mostrato come all'inizio il primo gruppo aveva perso peso e migliorato tutti i parametri osservati. Ma al termine dei 2 anni aveva recuperato il peso perso superando quello iniziale, e tutti i parametri erano peggiorati. Il secondo gruppo invece ha mantenuto il peso e migliorato tutti i parametri osservati, sia fisici che psicologici, anche oltre i 2 anni.
Ossia il secondo gruppo, pur non cambiando il proprio peso, ha migliorato notevolmente la propria salute in ogni sua sfumatura.
Ecco quindi che la risposta è sì, è possibile migliorare la propria salute anche senza porre l’attenzione al peso corporeo o senza dimagrire.
Questo vale anche in caso di situazioni di salute speciale, come ad esempio la Sindrome dell’Ovaio Policistico, il Diabete...
Questa è una riflessione davvero complessa e grande, soprattutto in un mondo in cui è così diffusa l'idea “il magro è sano, il grasso no”. Datti quindi tempo per pensare, lasciar sedimentare, far nascere domande, cercare più risposte. Ti condivido un video YouTube sul tema, per continuare a parlarne insieme.
Se sei professionistə della cura, puoi approfondire con: L.Bacon et al; Size Acceptance and Intuitive Eating Improve Health for Obese, Female Chronic Dieters, Journal of the American Dietetic Association, 2005.
Sono Giada Fierabracci, dietista non prescrittiva con due anime: una da scienziata e una più umanistica. Nel lavoro queste due metà si intrecciano per ricostruire insieme il rapporto con il cibo e il corpo, libero dalle pressioni del mondo. Da qualche anno lavoro come libera professionista, per lo più online, con al fianco la mia assistente a quattro zampe Ellie
Ho preparato una raccolta di doni per te, dedicati al tuo rapporto con il cibo e il corpo. Che tu sia paziente o professionista, troverai nuovi sguardi e aiuti. Tra lezioni, pratiche guidate, romanzi e poesie... riscriveremo insieme la sfera del cibo e del corpo. Nel tuo mondo personale o professionale.
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Hai mai avuto la sensazione di dover fare di più per aiutare qualcunə? Di sentirti completamente coinvoltə nel vissuto dell’altrə, al punto da non capire più dove finisci tu e dove inizia chi hai di fronte? Oppure, al contrario, di sentire che qualcosa ti blocca dal connetterti davvero con la persona che stai accompagnando? Nella […]
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Hillman dice: "Le parole sono come cuscini: quando sono disposte nel modo giusto alleviano il dolore." Questa newsletter è uno spazio di pensiero e confronto, per costruire una pratica professionale più libera e allineata ai tuoi valori.
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